DIARIO DI VIAGGIO:
Viaggio acquistato con la promo "Metti in valigia le tue vacanze 2014" di Phone & Go, destinazione: Lanzarote.
La prima notte, come previsto, rimaniamo a Fuerteventura poiché l'ultima partenza del traghetto non coincide con il nostro arrivo in aeroporto.
Finalmente arriviamo a Lanzarote con il traghetto Fred Olsen e il profilo dell'isola si staglia ai nostri occhi, entrambi cominciamo già ad innamorarcene.
Montagne, palme, giochi di ombre creati dalle nuvole, casette bianche con le imposte verdi, in una parola... meravigliosa.
Il pullman ci accompagna in albergo e dopo pranzo finalmente ci fiondiamo fuori dall'albergo per noleggiare l'auto e girare l'isola in autonomia.
Il turismo di Lanzarote dà la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo chiamato "Bono" che si acquista direttamente in una delle attrazioni comprese.
C'è il bono da 3 o 4 centros (ovvero attrazioni) che dura 7 giorni e il bono 6 centros che dura 14 giorni, cambiano il prezzo, la durata e le attrazioni incluse, per maggiori informazioni visitate questo sito.
Aiutati da un navigatore (anche se le indicazioni stradali sono molto semplici da seguire), la prima cosa che visitiamo è il Jardin de Cactus (creazione dell'architetto César Manrique così come la maggior parte delle attrazioni presenti sull'isola). Qui acquistiamo subito il nostro Bono 6 centros al costo di 30€ a persona, essendo un biglietto cumulativo sicuramente fa risparmiare a chi, come noi, ha intenzione di girarsi l'isola per bene.
Si tratta di un giardino circolare che presenta più di 7200 esemplari di oltre 100 specie di cactus provenienti da diverse nazioni. All'interno del giardino c'è anche un ristorante ed un negozietto di souvenirs. Sul lato destro del ristorante c'è una piccola scalinata che porta su un'altura dalla quale si vede il giardino dall'alto.
Questo è il paradiso di Gabry, lui adora i cactus!
Jardin de Cactus |
Nel pomeriggio visitiamo una spiaggia, Playa La Garita che però non ci ha attirato particolarmente, la prima parte è tutta di sassi neri e grossi, poi di sabbia, ma con l'alta marea c'è poco spazio per stendere gli asciugamani. Comunque l'acqua, una volta entrati a fare il bagno, è limpidissima e pulita.
Cena e a nanna.
Playa La Garita |
Oggi visitiamo uno dei posti più belli dell'isola: Parco Nazionale del Timanfaya. E' un grande parco vulcanico, compreso nel bono 6 centros raggiungibile solo in macchina o con il pullman. Una volta fatto timbrare il bono, c'è un sentiero da seguire (è l'unico quindi non ci si può perdere) e una volta arrivati in cima bisogna parcheggiare la macchina e dei grandi pullman raccolgono tutti i turisti per fare il giro del parco che non si può girare autonomamente.
Sul pullman una registrazione spiega in diverse lingue (spagnolo, inglese, tedesco) la storia del parco, è stupendo vedere come le eruzioni del vulcano (ormai non più attivo) abbiano lasciato il segno sull'isola. Si riconoscono benissimo le colate e i diversi strati di lava, ormai pietrificati. Il paesaggio è talmente straordinario e suggestivo che è stato utilizzato come set del film "2001 odissea nello spazio" per la sua particolarità, sembra infatti di stare su un altro pianeta.
Cèsar Manrique ha realizzato la statua El Diablo che è il simbolo del parco. Questo diavoletto, secondo gli antichi, determinava le eruzioni vulcaniche dell'isola.
Ha realizzato inoltre un ristorante panoramico a 360 gradi. Il ristorante è particolare (a parte la vista mozzafiato) poiché la carne le verdure vengono cotte su una griglia sfruttando il calore del sottosuolo (Vulkan Grill), purtroppo però non abbiamo avuto il piacere di mangiare qui.
Subito al di fuori del ristorante invece ogni 5-10 minuti fanno una dimostrazione di quanto sia ancora caldo il sottosuolo. Da dei fori sulla terra, buttano dentro dell'acqua e dopo pochi secondi ne esce un piccolo geyser, è impressionante la potenza del getto.
Prendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso il Charco de Los Clicos, meglio noto come El Golfo o Lago Verde.
Si tratta di un piccolo lago di acqua salata di colore appunto verde. La laguna è stata generata da un antico cratere vulcanico sprofondato sotto il suo peso, nella cui cavità è confluita acqua marina. Il colore verde si è formato per via degli organismi vegetali, le alghe ed i sali minerali presenti all'interno. Quello che più colpisce è la differenza tra i colori... il verde del lago, la sabbia nera ed il blu dell'oceano. C'è una piccola discesa ripida che consente di arrivare vicino al lago, ad ogni modo il lago è recintato ed è vietata la balneazione sulla spiaggia attinente. Anche questo posto è stato il set di un film: "Un milione di anni fa".
Prossima tappa, Los Hervideros. Si tratta di alcune rocciose scogliere a picco sull'Oceano Atlantico che, a causa delle grossi e forti onde, generano una sorta di nebbia e di vapore.
E' un luogo del tutto naturale ma con delle grotte e cavità scavate che permettono di ammirare da più vicino le onde che si scagliano sulle rocce.
Riprendiamo il nostro giro, facciamo giusto qualche foto alle Salinas de Janubio e poi dopo pranzo andiamo dall'altra parte dell'isola, a nord per vedere il Mirador del Rio (ingresso compreso nel bono 6 centros).
E' un'altura che si affaccia sullo stretto di mare che divide Lanzarote dall'isolotto La Graciosa. Che dire... il panorama è veramente mozzafiato.
Anche qui, architettonicamente parlando, c'è il tocco geniale di César Manrique.
Dopo esserci rifatti gli occhi, andiamo alla Cueva de Los Verdes (compresa nel bono 6 centros). E' una grotta che si è creata a seguito di un'eruzione vulcanica (circa 5000 anni fa). Il nome gli è stato affibbiato per via di una famiglia (di cognome Verde) che vi si era rifugiata per salvarsi dalle incursioni dei pirati. L'interno della grotta contiene una sorpresa che non vi rivelerò perché scoprirlo prima non avrebbe lo stesso effetto, un incentivo in più per visitare Lanzarote.
Prossima tappa, Jameos del Agua (compresa nel bono 6 centros). Anche questo è un tunnel vulcanico che ha due particolarità, nell'acqua della grotta sono presenti dei granchietti albini, esemplari unici al mondo. Una volta risaliti dalla grotta si trova una piscina circondata da palme e piante tropicali.
La sera, dopo cena facciamo un giro ad Arrecife e ci fermiamo in un pub a bere.
Oggi, 4 Settembre, è il nostro anniversario di fidanzamento (il 12° per l'esattezza), decidiamo di passare una giornata di relax sull'isola La Graciosa.
Dal porto di Orzola partono i traghetti che in 30 minuti circa ti portano a La Graciosa, il costo del traghetto, andata e ritorno è di 20€ a persona. Per informazioni su tariffe e orari potete visitare questo sito.
I biglietti li abbiamo fatti al momento, la macchina potete lasciarla nel parcheggio della compagnia, al ritorno mostrando il biglietto del traghetto esci senza pagare.
L'isola è molto piccola ed ha poco più di 600 abitanti, appena scesi dal traghetto andiamo in una spiaggia della zona sud, raggiungibile in circa 15/20 minuti a piedi, non ci fermiamo sulla prima spiaggia che è quella di Caleta del Sebo ma proseguiamo fino ad arrivare alla Bahia del Salado. Mare splendido ma con sassi e rocce. Per pranzo torniamo indietro nel paesino di Caleta del Sebo e poi ci affidiamo ad un ragazzo dell'isola che ci fa da tassista e in 20 minuti ci porta con la sua Jeep tramite una strada sterrata fino alla spiaggia di Las Conchas, una spiaggia veramente meravigliosa, mare caraibico, spiaggia dorata, un sogno, peccato per le onde potenti.
Torna a prenderci per le h 17 per darci il tempo di tornare indietro e riprendere il traghetto per Lanzarote.
Prima di cenare andiamo nella spiaggia più vicina all'albergo, Playa De Las Cucarachas. Ceniamo e poi facciamo una passeggiata in Costa Teguise tra negozi e ristoranti.
Oggi visitiamo la parte sud dell'isola, Zona Papagayo dove con 3€ entri con la macchina all'interno di un parco naturale che comprende più spiagge, una più bella dell'altra.
Al mattino ci appostiamo nella bellissima spiaggia di Playa Papagayo, ma prima scattiamo una serie di foto dall'alto.
La calura è soffocante e non c'è neanche una parte d'ombra dove riposarsi per cui per pranzo saliamo nel ristorantino che c'è vicino e dopo mangiato cambiamo spiaggia e andiamo a Playa Mujeres, qui per fortuna c'è una roccia che fa un pò di ombra sulla spiaggia quindi ci sistemiamo là.
Tornando in albergo, scattiamo qualche foto al relitto della MV Temple Hall, ceniamo e ci addormentiamo.
Stamattina visitiamo la casa-museo dove ha vissuto Omar Sharif conosciuta anche come Lagomar, situata nel paesino di Nazaret.
In pochi la conoscono ma vi posso assicurare che è un gioiellino da non perdere. E' incastonata nella roccia ed è molto particolare. L'ingresso non è incluso nel bono 6 centros ma costa 5€ a testa, per me e Gabry ne è valsa assolutamente la pena.
Uscendo per strada scattiamo due foto al Monumento del Campesino, dedicato ai contadini e poi ci dirigiamo verso El Grifo. E' un'azienda vinicola situata nella regione della Geria, famosa per la coltivazione della vite. Con 16€ in due, visitiamo il museo e i vigneti e abbiamo sei vini da assaggiare, con un piccolo tagliere di formaggi e salatini. I vigneti hanno la particolarità di essere nascosti da delle rocce a semicerchio per ripararli dal vento.
Visitiamo in seguito la Fundacion César Manrique ovvero la casa dell'omonimo architetto.
Dopo pranzo andiamo a vedere Playa Honda particolare poiché situata vicino all'aeroporto, dove dopo una camminata di circa 30 minuti arriviamo sulla punta per vedere da vicino gli aerei in atterraggio.
Dopo cena giochiamo un pò a minigolf (dentro l'albergo) e andiamo a nanna.
Oggi è l'ultimo giorno, domani si parte. Dato che è Domenica andiamo a visitare il mercatino settimanale di Teguise. Mercatino è riduttivo perché c'è da perdersi da tanto è grande. Qui si può trovare qualsiasi cosa, dal formaggio agli abiti, i souvenirs, profumi originali svenduti, artisti di strada e chi più ne ha più ne metta.
E' arrivato il momento di partire... Con tristezza salutiamo la "nostra" meravigliosa Lanzarote.
Sul pullman una registrazione spiega in diverse lingue (spagnolo, inglese, tedesco) la storia del parco, è stupendo vedere come le eruzioni del vulcano (ormai non più attivo) abbiano lasciato il segno sull'isola. Si riconoscono benissimo le colate e i diversi strati di lava, ormai pietrificati. Il paesaggio è talmente straordinario e suggestivo che è stato utilizzato come set del film "2001 odissea nello spazio" per la sua particolarità, sembra infatti di stare su un altro pianeta.
Cèsar Manrique ha realizzato la statua El Diablo che è il simbolo del parco. Questo diavoletto, secondo gli antichi, determinava le eruzioni vulcaniche dell'isola.
Ha realizzato inoltre un ristorante panoramico a 360 gradi. Il ristorante è particolare (a parte la vista mozzafiato) poiché la carne le verdure vengono cotte su una griglia sfruttando il calore del sottosuolo (Vulkan Grill), purtroppo però non abbiamo avuto il piacere di mangiare qui.
Subito al di fuori del ristorante invece ogni 5-10 minuti fanno una dimostrazione di quanto sia ancora caldo il sottosuolo. Da dei fori sulla terra, buttano dentro dell'acqua e dopo pochi secondi ne esce un piccolo geyser, è impressionante la potenza del getto.
Parco nazionale Timanfaya - Montana del Fuego |
Vulkan Grill |
Si tratta di un piccolo lago di acqua salata di colore appunto verde. La laguna è stata generata da un antico cratere vulcanico sprofondato sotto il suo peso, nella cui cavità è confluita acqua marina. Il colore verde si è formato per via degli organismi vegetali, le alghe ed i sali minerali presenti all'interno. Quello che più colpisce è la differenza tra i colori... il verde del lago, la sabbia nera ed il blu dell'oceano. C'è una piccola discesa ripida che consente di arrivare vicino al lago, ad ogni modo il lago è recintato ed è vietata la balneazione sulla spiaggia attinente. Anche questo posto è stato il set di un film: "Un milione di anni fa".
Io e Gabry al Lago Verde |
Prossima tappa, Los Hervideros. Si tratta di alcune rocciose scogliere a picco sull'Oceano Atlantico che, a causa delle grossi e forti onde, generano una sorta di nebbia e di vapore.
E' un luogo del tutto naturale ma con delle grotte e cavità scavate che permettono di ammirare da più vicino le onde che si scagliano sulle rocce.
Los Hervideros |
Riprendiamo il nostro giro, facciamo giusto qualche foto alle Salinas de Janubio e poi dopo pranzo andiamo dall'altra parte dell'isola, a nord per vedere il Mirador del Rio (ingresso compreso nel bono 6 centros).
E' un'altura che si affaccia sullo stretto di mare che divide Lanzarote dall'isolotto La Graciosa. Che dire... il panorama è veramente mozzafiato.
Anche qui, architettonicamente parlando, c'è il tocco geniale di César Manrique.
Salinas de Janubio |
Mirador del Rio |
Dopo esserci rifatti gli occhi, andiamo alla Cueva de Los Verdes (compresa nel bono 6 centros). E' una grotta che si è creata a seguito di un'eruzione vulcanica (circa 5000 anni fa). Il nome gli è stato affibbiato per via di una famiglia (di cognome Verde) che vi si era rifugiata per salvarsi dalle incursioni dei pirati. L'interno della grotta contiene una sorpresa che non vi rivelerò perché scoprirlo prima non avrebbe lo stesso effetto, un incentivo in più per visitare Lanzarote.
Cueva de Los Verdes |
Prossima tappa, Jameos del Agua (compresa nel bono 6 centros). Anche questo è un tunnel vulcanico che ha due particolarità, nell'acqua della grotta sono presenti dei granchietti albini, esemplari unici al mondo. Una volta risaliti dalla grotta si trova una piscina circondata da palme e piante tropicali.
La sera, dopo cena facciamo un giro ad Arrecife e ci fermiamo in un pub a bere.
Jameos del Agua |
Granchietti albini |
Oggi, 4 Settembre, è il nostro anniversario di fidanzamento (il 12° per l'esattezza), decidiamo di passare una giornata di relax sull'isola La Graciosa.
Dal porto di Orzola partono i traghetti che in 30 minuti circa ti portano a La Graciosa, il costo del traghetto, andata e ritorno è di 20€ a persona. Per informazioni su tariffe e orari potete visitare questo sito.
I biglietti li abbiamo fatti al momento, la macchina potete lasciarla nel parcheggio della compagnia, al ritorno mostrando il biglietto del traghetto esci senza pagare.
L'isola è molto piccola ed ha poco più di 600 abitanti, appena scesi dal traghetto andiamo in una spiaggia della zona sud, raggiungibile in circa 15/20 minuti a piedi, non ci fermiamo sulla prima spiaggia che è quella di Caleta del Sebo ma proseguiamo fino ad arrivare alla Bahia del Salado. Mare splendido ma con sassi e rocce. Per pranzo torniamo indietro nel paesino di Caleta del Sebo e poi ci affidiamo ad un ragazzo dell'isola che ci fa da tassista e in 20 minuti ci porta con la sua Jeep tramite una strada sterrata fino alla spiaggia di Las Conchas, una spiaggia veramente meravigliosa, mare caraibico, spiaggia dorata, un sogno, peccato per le onde potenti.
Torna a prenderci per le h 17 per darci il tempo di tornare indietro e riprendere il traghetto per Lanzarote.
Prima di cenare andiamo nella spiaggia più vicina all'albergo, Playa De Las Cucarachas. Ceniamo e poi facciamo una passeggiata in Costa Teguise tra negozi e ristoranti.
Bahia del Salado |
Las Conchas |
Al mattino ci appostiamo nella bellissima spiaggia di Playa Papagayo, ma prima scattiamo una serie di foto dall'alto.
La calura è soffocante e non c'è neanche una parte d'ombra dove riposarsi per cui per pranzo saliamo nel ristorantino che c'è vicino e dopo mangiato cambiamo spiaggia e andiamo a Playa Mujeres, qui per fortuna c'è una roccia che fa un pò di ombra sulla spiaggia quindi ci sistemiamo là.
Tornando in albergo, scattiamo qualche foto al relitto della MV Temple Hall, ceniamo e ci addormentiamo.
Playa Papagayo |
Playa Mujeres |
Relitto della MV Temple Hall |
In pochi la conoscono ma vi posso assicurare che è un gioiellino da non perdere. E' incastonata nella roccia ed è molto particolare. L'ingresso non è incluso nel bono 6 centros ma costa 5€ a testa, per me e Gabry ne è valsa assolutamente la pena.
Uscendo per strada scattiamo due foto al Monumento del Campesino, dedicato ai contadini e poi ci dirigiamo verso El Grifo. E' un'azienda vinicola situata nella regione della Geria, famosa per la coltivazione della vite. Con 16€ in due, visitiamo il museo e i vigneti e abbiamo sei vini da assaggiare, con un piccolo tagliere di formaggi e salatini. I vigneti hanno la particolarità di essere nascosti da delle rocce a semicerchio per ripararli dal vento.
Visitiamo in seguito la Fundacion César Manrique ovvero la casa dell'omonimo architetto.
Dopo pranzo andiamo a vedere Playa Honda particolare poiché situata vicino all'aeroporto, dove dopo una camminata di circa 30 minuti arriviamo sulla punta per vedere da vicino gli aerei in atterraggio.
Dopo cena giochiamo un pò a minigolf (dentro l'albergo) e andiamo a nanna.
Lagomar |
Monumento al campesino |
Azienda vinicola El Grifo |
Fundacion César Manrique |
Gabry a Playa Honda |
E' arrivato il momento di partire... Con tristezza salutiamo la "nostra" meravigliosa Lanzarote.
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