sabato 31 gennaio 2015

Zanzibar - Febbraio/Marzo 2014



DIARIO DI VIAGGIO:

Grazie ad una promo di Phone & Go (Metti in Valigia le Tue Vacanze) partiamo alla volta della nostra prossima avventura: Zanzibar presso l'Hotel Kiwengwa Beach Resort.
Dopo un viaggio travagliato (3 ore di ritardo dell'aereo) atterriamo finalmente a Zanzibar dove ad attenderci c'è un caldo e un'umidità impressionante, c'è anche da considerare che siamo partiti con felpe e giubbotti.
E si comincia con le mance... prima ai due ragazzi che ci hanno portato la valigia dall'aeroporto al pulmino e poi ai due masai dalla reception dell'albergo alla nostra camera, non dico che si è obbligati ma moralmente come fai a non dargli nemmeno 1 € per lo sforzo?!


Il primo giorno lo passiamo facendo un giro di ricognizione in albergo e subito decidiamo di fiondarci in spiaggia per chiedere ai beach boys i costi delle escursioni. Appena ci vedono arrivare praticamente ci assalgono, ognuno cerca di venderci qualcosa (escursioni, calamite, creme solari, treccine) altri ti chiedono di andare a vedere le loro bancarelle. La cosa buffa è che ad un certo punto mi sono ritrovata con circa dieci persone attorno e appena finisci di parlare con qualcuno si presenta subito un altro. Comunque nonostante l'insistenza dei primi giorni, da metà settimana in poi ti lasciano in pace, ti riconoscono e ti salutano per nome appena ti vedono anche solo da lontano (ovviamente sempre sperando di venderti qualcosa) ma alla fine finisci per affezionarti. Noi abbiamo fatto amicizia con Lukas e Francesco, conoscono tutti bene o male l'italiano e si fanno chiamare con nomi d'arte tipo: Pino Daniele, Remo della Barca, Bacardi, Pecorino Sardo ecc ecc
Ovviamente non sono dei veri masai, arrivano dalla terraferma ma sempre dalla Tanzania nel periodo estivo (per loro) con l'intento di guadagnare qualcosa con la vendita di oggetti.
Prenotiamo quattro escursioni con Bacardi (che fa parte del gruppo di Ali Boni, molto conosciuto a Zanzibar) a 150 dollari a testa (circa 110€) risparmiando ben 65€ a testa rispetto alle escursioni organizzate dall'albergo.
Facendo una passeggiata sulla spiaggia notiamo un babbuino incatenato ad un albero, mi ha fatto molta tenerezza e tanta tristezza (odio quando gli animali vengono sfruttati a scopi turistici) però nei giorni successivi non l'ho più visto quindi probabilmente lo tenevano libero da qualche parte (o almeno questo è quello che mi piace pensare). 
A pomeriggio inoltrato vediamo perfino passare sulla spiaggia una mandria di mucche, tutte quasi perfettamente in fila indiana, che tenere...


Esterno della camera
Interno della camera
Piscina dell'hotel
Mucche sulla spiaggia
Bancarelle
Io e Lukas
Oggi facciamo la nostra prima escursione al Mnarani Natural Aquarium a Nungwi dove all'interno di una piscina naturale di acqua salata vediamo per la nostra prima volta dal vivo le tartarughe marine alle quali diamo da mangiare la lattuga. Bacardi ci prende un cucciolo di tartaruga, riusciamo a scattare qualche foto ma passando di mano in mano si innervosisce e sbatte nervosamente le pinne per cui la rimette in acqua. All'interno di questo centro di conservazione troviamo lo scheletro di una balena con ossa composte malamente, crani di delfini e due piccoli coccodrilli, qualche varano (entrambi in gabbia) e qualche piccola tartaruga di terra.


Mnarani Natural Aquarium
Tartaruga Marina
Gabry e il cucciolo di tartaruga
Crani di delfini
Scheletro di balena
Una volta usciti passiamo in quella che loro chiamano "fabbrica" di imbarcazioni, Bacardi ci spiega i materiali che utilizza e le tempistiche di realizzazione (circa 1 mese).


Costruzione di una barca

Per terminare in bellezza la giornata ci portano sulla spiaggia di Kendwa che ci lascia a bocca aperta, è senz'altro la più bella di tutta l'isola. Il mare è cristallino, senza alghe. Una volta tramontato il sole è ora di rientrare in albergo.
Una cosa però mi ha rattristito: i bambini in questa spiaggia anziché chiederti i quaderni o le matite ti chiedevano direttamente dollari o euro.


Io e Gabry a Kendwa
Pescatori a Kendwa
Il mare cristallino di Kendwa
Tramonto Kendwa
Oggi escursione per l'intera giornata. Una volta arrivati a Stone Town prendiamo la barchetta che ci porta a Prison Island conosciuta anche come Changuu Island o L'isola Delle Tartarughe, anche qui il mare è bellissimo e tempestato da centinaia di bellissime e coloratissime stelle marine. Ma non siamo qui per il mare, facciamo un breve giro alle vecchie prigioni per gli schiavi (tra l'altro mai utilizzate in quanto l'isola, a dispetto del nome, è stata scelta come luogo di quarantena per la febbre gialla) ma mi hanno lasciata un pò delusa, della prigione non c'è praticamente nulla, c'è solo un catenaccio nel bagno delle donne che avrebbe dovuto tenere una corda legata a sua volta allo schiavo.
Fortunatamente però a Changuu Island il nostro giro non è terminato: facciamo un giro nel parco dove ci sono le tartarughe giganti provenienti dalle Seychelles, sono troppo carine, allungano il collo per farsi accarezzare e sopra il guscio riportano un numero che indica la loro età... la più vecchia che abbiamo visto ha 178 anni, complimenti!


Prison Island - catenaccio per schiavi





E' arrivata l'ora di andare al mare, tutti a Nakupenda Island. Nakupenda in lingua Swahili significa "ti amo" ed è una lingua di sabbia nel bel mezzo dell'oceano che appare con la bassa marea e scompare con quella alta. Inutile dire che il mare è paradisiaco, una signora ci ha detto che praticamente non ha nulla da invidiare al mare delle Maldive. Fortunatamente i beach boys sono attrezzatissimi, dopo una bella nuotata pranziamo e ci abbuffiamo di riso con salsa di cocco, patatine fritte, polpo, calamari, aragoste tutti rigorosamente seduti in cerchio su un grande telone all'ombra di una tenda adattata per l'occasione. 
E' finita anche questa stupenda giornata!


Nakupenda
Cuochi Beach Boys


Nel pomeriggio si parte alla volta di una "fattoria" delle spezie dove un ragazzo del posto che si fa chiamare Massimo ci mostra tantissime diverse specie di piante e spezie (noce moscata, vaniglia, caffè, zenzero, cannella e chi più ne ha più ne metta) è stato molto interessante, ci ha spiegato l'utilizzo di ogni pianta e le sue peculiarità.
Ci raccolgono perfino in diretta una noce di cocco della quale ci fanno bere il latte e ci preparano, cappelli, borsetta e cravatta con le foglie, meravigliosi!



Noce moscata

Massimo


Ci spostiamo verso Stone Town dove facciamo un giro nei mercati tipici della città e poi vediamo da fuori il Palazzo delle Meraviglie, la casa dov'è nato Freddy Mercury e infine una lunga passeggiata sul lungomare aspettando il tramonto. 
Dopo cena andiamo al Waikiki perché c'è la serata del Cannibal Party e si balla sulla sabbia, serata stupenda.



Mercato Stone Town






Palazzo delle meraviglie
Casa natale di Freddy Mercury
Tramonto Stone Town
Waikiki Cannibal Party


Dopo una giornata di puro relax, iniziamo la mattinata alla ricerca dei delfini, più che altro sembra una "caccia". Appena avvistati tutte le barchette si fiondano attorno ai delfini accerchiandoli sperando di poterci fare un tuffo insieme. Io mi lancio per due o tre volte, in una occasione me ne ritrovo due a meno di due metri da me, che belli. Purtroppo però sembrano piuttosto infastiditi dalle nostre attenzioni... Una volta asciutti, andiamo alla foresta di Jozani dove una guida dopo averci fatto vedere le scimmiette rosse (Red Colubus, una razza esistente principalmente qui a Zanzibar) ci porta a vedere la foresta delle mangrovie e altre piante dandoci in inglese tante belle informazioni.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa e stupita dal fatto che le scimmiette non si possono toccare nè tantomeno è possibile dargli da mangiare anche se comunque poi avvicinarti tantissimo per fotografarle, loro non scappano. E' una grandissima forma di rispetto nei loro confronti, scimmiette non devono abituarsi all'uomo, devono imparare a cibarsi da sole senza l'aiuto dei turisti. Applauso per il governo di Zanzibar. 
E' la nostra ultima sera e decidiamo di andare a trovare i nostri amici masai, Lukas e Francesco al pub Obama che si trova a 200 metri sulla sinistra dell'albergo. La sera si balla musica disco e reggae direttamente sulla spiaggia. Che meraviglia e che cielo stellato.


Jozani National Park





Noi con Lukas e Francesco all'Obama
Oggi purtroppo è il nostro ultimo giorno sull'isola e decidiamo di rilassarci e goderci le ultime ore sulla spiaggia prima di tornare nel nostro freddo e piovoso inverno.
Ci concediamo una passeggiata sulla destra dell'albergo e vediamo, grazie alla bassa marea, le coltivazioni di alghe e le Mami che le sistemano per bene (anche se non desiderano essere fotografate). Queste alghe abbiamo scoperto che vengono vendute ai cinesi.


Coltivazioni di alghe


Notizie e/o consigli utili:
- Dollari o Euro per le escursioni? A giudicare dalle recensioni su internet abbiamo pensato di cambiare i soldi e portarci i dollari pensando che i beach boys potessero farci un cambio sfavorevole. Invece devo dire che anche loro ormai riescono ad applicarti lo stesso cambio delle banche per cui, consiglio mio, portatevi gli Euro tanto li accettano tutti, al massimo vi danno il resto in scellini tanzaniani e tra mance e regalini riuscite a usarli. In ogni caso, se optate per i dollari, sappiate che i beach boys accettano solamente i dollari stampati dopo il 2003, quelli precedenti non gli vengono cambiati dalle banche.

- Acqua: quella dell'albergo è disinfettata ma non propriamente potabile quindi cercate di non berla dal rubinetto, optate per una bottiglietta d'acqua o il boccione presente in albergo. Frutta e verdura vengono lavate con acqua potabile però portatevi comunque l'imodium, qualche piccolo problema ce l'abbiamo avuto un pò tutti durante la settimana.

- Zanzare e Malaria: sull'isola sicuramente ci sono delle zanzare ma non sono portatrici di Malaria quindi state tranquilli e portatevi un semplice Autan

- Souvenir: i masai sulla spiaggia hanno i prezzi più alti rispetto a Stone Town dove le persone sembrano un pò più disperate e ti rincorrono quasi per tutto il mercato abbassando sempre di più il prezzo, con i masai invece non si riesce a contrattare più di tanto. 

- Cosa portare ai bambini: pensate che le scuole a Zanzibar costano circa 3 dollari al mese e non tutte le famiglie possono permetterselo. Comunque MAI dare soldi in mano ai bambini perché i genitori, vedendo i guadagni, potrebbero non mandarli più a scuola. Noi al posto di usare troppo spazio per i vestiti in valigia ci siamo portati vestiti usati, penne, matite e quaderni e i bambini, tornando a scuola passando dalla spiaggia quasi "lottavano" per accaparrarsi qualcosa. Le caramelle le abbiamo evitate visto che non potrebbero pagarsi il dentista.

- Crema Solare: non sottovalutate il caldo come ho fatto io, ricordatevi che siete vicino all'equatore e non abbiate fretta di abbronzarvi, per i primi giorni consiglio la protezione 50 e poi la 30. Io ho fatto l'errore di mettermi la protezione 20 e il risultato è che mi sono scottata e spellata già a metà settimana mentre una mattina mi sono trovata con il viso gonfio, sembrava quasi mi avessero picchiato.

- Swahili: cercate di imparare qualche parola in swahili, noi italiani abbiamo la brutta fama di non saperci adattare minimamente alla lingua del posto, nemmeno parlando l'inglese. Io qualche parola l'ho imparata ed è stato divertente vedere le facce sorprese dei masai quando ad una domanda in italiano (tipo: come stai?) rispondevo in swahili, erano contentissimi.


Non mi resta che dire... NAKUPENDA ZANZIBAR, è stata una vacanza fantastica!

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