Giorno 1:
L'Islanda era una meta che mi stava "chiamando" da qualche anno, finalmente quest'anno con l'introduzione del Green Pass Europeo e delle vaccinazioni sono riuscita a visitare questo paese meraviglioso.
Inizialmente volevamo prenotare "fai da te", ma cercando online ci siamo imbattuti in un tour operator locale Guide To Iceland che ci permetteva di avere un costo leggermente più basso e hotel di qualità superiore. Ci siamo quindi decisi a prenotare con Guide To Iceland. L'unico inconveniente è che abbiamo ricevuto l'itinerario del viaggio solamente il giorno prima della partenza, per il resto però siamo riusciti ad ottenere un viaggio self-drive veramente ben organizzato e con ottimi consigli sui luoghi da visitare.
Una volta arrivati in aeroporto, ci presentiamo presso la Blue Car Rental per ritirare la nostra 4x4 Nissan Qashqai che ci accompagnerà per i prossimi 12 giorni.
Ci dirigiamo verso il nostro albergo a Reykjavik dove pernotteremo per le prossime 3 notti: Eyja Guldsmeden Hotel.
Mi sento davvero di consigliare questo eco-hotel perché è davvero tutto curato nei minimi dettagli e il buffet della colazione è davvero strepitoso.
Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 2:
Iniziamo la giornata visitando la città. Reykjavik è una capitale molto particolare, diversa dalle altre capitali europee ma con un suo stile. Nonostante le temperature siano molto basse, le persone sono cordiali, i palazzi sono molto colorati, i gatti girano per le strade in libertà con i loro collari ed è pieno di giochi per bambini.
Visitiamo in primis l'iconica chiesa Hallgrimskirkja (per la sua forma particolare l'architetto si è ispirato alla bellissima cascata Svartifoss).
Ci dirigiamo verso il porto e scattiamo qualche foto alla scultura d'acciaio Sun Voyager che rappresenta una nave da guerra vichinga.
Proseguiamo verso l'Harpa, che è una sala concerti e congressi.
Per pranzo ci fermiamo al chiosco di hot dog più famoso del paese: Baejarins Beztu Pylsur dove hanno mangiato persino Bill Clinton e James Hetfield, vocalista dei Metallica.
Ritorniamo tra le vie del centro ma, dato che il tempo si sta guastando, optiamo per visitare il museo Perlan raggiungibile in auto in soli 5 minuti dal centro. Il Perlan contiene mostre multimediali sul patrimonio naturalistico dell'Islanda.
Al suo interno hanno costruito la prima grotta di ghiaccio artificiale del mondo. Da non perdere lo spettacolo dell'aurora boreale all'interno del planetario. Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 3:
La giornata di oggi è dedicata interamente al percorso del Golden Circle. Dopo colazione prendiamo l'auto e nel giro di 45 minuti raggiungiamo il Parco Nazionale di Thingvellir, patrimonio UNESCO per la sua importanza storica: fu in questo luogo che venne istituito il primo parlamento al mondo.
Inoltre è uno dei tanti luoghi in Islanda scelti come set della famosissima serie tv Il Trono di Spade.
Date le dimensioni elevate del parco non riusciamo a visitarlo tutto, anche considerando il fatto che ci rallentano le nostre bimbe di 1 e 5 anni.
Raggiungiamo comunque a piedi la nostra prima cascata islandese: Oxararfoss.
Dopo pranzo visitiamo l'area dei geysir caratterizzata da fumarole e fiumiciattoli e pozze di acqua bollente che attraversano la zona. Qui si trovano due grandi geysir, il più grande di nome Geysir è ormai dormiente da diversi anni. L'altro è Strokkur che "erutta" ogni 5-10 minuti con getti alti anche oltre i 20 metri.
Ci spostiamo verso Gulfoss, conosciuta anche come la cascata d'oro.
La nostra ultima tappa del Circolo d'Oro ci porta al Kerid Crater, un lago craterico.
Ceniamo e torniamo a Reykjavik per la notte.
Giorno 4:
Decidiamo di uscire dalle classiche rotte turistiche e di visitare quindi le isole Vestmann, raggiungibili tramite traghetto con la compagnia Herjolfur al costo di 8.000 ISK (54€ circa per tutta la famiglia, due adulti e due bambine di 1 e 5 anni). L'unica isola abitata è Heimaey dove si può trovare una delle più grandi colonie di fratercula artica, meglio conosciuta come pulcinella di mare o puffin.
Consiglio un tour guidato (Puffin and Volcano Tour) dell'isola con Eyatour al costo di 22.700 ISK (circa 153 € per tutta la famiglia) della durata di 1,5/2 ore. La guida ci porta a vedere una colonia enorme di puffin, il punto più ventoso d'Europa, il vulcano ed infine il santuario dei puffin e il beluga center al Sealife Trust dov'è possibile incontrare un puffin da vicino (qui si trovano i puffin che non riescono a volare e vengono appunto salvati e portati in questo santuario) e una vasca con due grandi beluga che si avvicinano al vetro.
Indicazioni stradali ad Heimaey |
Roccia Elefante |
Il punto più ventoso d'Europa |
Sul vulcano |
Incontro ravvicinato con un puffin |
Vasca con i beluga |
Ritorniamo sulla terra ferma e decidiamo di portarci avanti con il nostro tour dell'indomani, visitando Seljalandsfoss, una bellissima cascata dov'è possibile passare da dietro il getto per ammirarne la potenza e la maestosità: attenzione, ci si bagna quindi munitevi di mantella antipioggia e/o vestiti e scarpe waterproof.
A poche centinaia di metri da Seljalandsfoss c'è una cascata nascosta dentro uno stretto canyon: Gljufrabui.
Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 5:
Prima tappa della giornata, la cascata di Skogafoss.
Ci spostiamo verso la penisola di Dyrholaey. Dopo aver scattato qualche foto ci dirigiamo verso Reynisfjara Beach, una spiaggia di ciottoli neri con colonne di basalto esagonali, una colonia di uccelli degna di nota e due faraglioni che emergono dal mare. Questa spiaggia è stata scelta nel 1991 da Island Magazine come una delle dieci spiagge non tropicali più belle del mondo.
Attenzione: sono morti dei turisti in questa spiaggia, la tragedia più recente risale al 2016. Un uomo cinese di 40 anni si è avvicinato troppo al mare e le onde lo hanno trascinato via. Ci sono diversi cartelli che sconsigliano di avvicinarsi all'acqua, noi ce ne siamo tenuti ben lontani. Se visitate questa spiaggia quindi fate molta attenzione, non rischiate la vita per delle belle foto.
Tappa fotografica a Kirkjugolf, dov'è possibile trovare un "pavimento" fatto di colonne di basalto esagonali.
Ultima tappa della giornata, ma non per importanza: la meravigliosa cascata Svartifoss. Raggiungerla con due bambine piccole è stata davvero una faticaccia, ma devo dire che ne è valsa la pena. Il percorso è tutto in salita e normalmente ci si impiegano 30/45 minuti, con i bambini calcolate circa 1 ora o anche più.
Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 6:
In mattinata abbiamo un'escursione programmata nel posto che probabilmente è il mio preferito in Islanda (la lotta è davvero ardua, ci sono troppe meraviglie tra cui scegliere).
La laguna glaciale di Jokulsarlon è un posto davvero magico. Pezzi di iceberg provenienti dal vicino ghiacciaio Vatnajokull si staccano (ahimè per via del surriscaldamento globale) per depositarsi nella laguna. I pezzi più piccoli infine vengono trascinati dalla corrente e si depositano sulla Diamond Beach, chiamata così proprio perché i pezzi di ghiaccio che si depositano sulla spiaggia nera sembrano davvero dei diamanti.
Nella laguna è possibile trovare anche le foche che giocano o nuotano tra gli iceberg.
Saliamo sulla barca anfibia e facciamo un tour della laguna della durata di 30 minuti.
Ci spostiamo poi con l'auto nei pressi della Diamond Beach per scattare qualche foto.
Ci avviamo verso i fiordi orientali e ci fermiamo a Seydisfjordur, piccolo villaggio caratteristico con una chiesetta e una stradina arcobaleno ormai diventati famosi sui social.
Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 7:
Prima tappa della giornata è la caldera Krafla, qui visitiamo il cratere Viti con un lago al suo interno.
Ci spostiamo verso l'area di Namaskard dov'è possibile trovare pozze di roccia fusa che ribollono, solfatare vulcaniche e fumarole. Qui l'odore di zolfo è davvero pungente.
Dopo pranzo andiamo a Dimmuborgir, l'unico posto al mondo dov'è possibile osservare questo tipo di formazioni laviche in superficie.
Dato che domani è prevista pioggia e noi abbiamo in programma il whale watching ad Husavik, decidiamo di contattare la compagnia chiedendo di anticipare di un giorno l'escursione e fortunatamente accettano.
Ci dirigiamo verso Husavik e facciamo Whale Watching con Gentle Giants. L'escursione dura in tutto 3 ore ma purtroppo non siamo fortunatissimi, riusciamo ad avvistare un paio di balene ma sono molto lontane.
Ceniamo e torniamo verso il lago Myvatn per il pernottamento.
Giorno 7:
Iniziamo la giornata visitando Dettifoss, la cascata più potente in Europa, trasporta fino a 200 tonnellate di acqua al secondo (d'estate può addirittura arrivare fino a 500 o 1500). Il colore grigio della cascata è dovuto al fango e i detriti trasportati dall'acqua.
Qualche centinaia di metri più in là visitiamo Selfoss. Passiamo dal canyon Asbyrgi per scattare un paio di foto (si tratta di un canyon a ferro di cavallo circondato da rocce alte fino a 100 metri).
Dopo pranzo ci dirigiamo verso Godafoss, la cascata degli Dei. Il nome deriva da una leggenda che narra che un oratore, dopo essersi convertito al cristianesimo, abbia lanciato nella cascata le statue degli Dei pagani.
Nel pomeriggio ci spostiamo ad Akureyri, la seconda città più grande del paese. Ci perdiamo tra le sue vie del centro, ceniamo e torniamo in albergo a dormire.
Giorno 8:
Dopo colazione visitiamo il Christmas Village di Akureyri, il negozio perfetto per gli amanti del Natale.
La seconda tappa del giorno è Siglufjordur, piccola città di pescatori in un fiordo occidentale, qui c'è un museo davvero interessante: il Museo dell'Era dell'Aringa.
Nell'estate del 1903 arrivarono i pescatori norvegesi e fecero fiorire il mercato delle aringhe in questa città. Crearono 5 fabbriche e 23 stazioni di salatura fino al 1969 quando l'aringa non si presentò più in questi mari. Nel 1994 aprì il museo restaurando una vecchia stazione di salatura abbandonata dopo il crollo della pesca delle aringhe. Questo è inoltre l'unico museo islandese ad aver vinto l'European Museum Award.
Brevissima tappa ad Hofsos e stop fotografico a Holar dov'è possibile visitare ed entrare nelle tipiche casette con il tetto di torba.
Ceniamo e dormiamo.
Christmas Village di Akureyri |
Siglufjordur - Museo dell'Era dell'Aringa |
Holar e le casette con il tetto di torba |
Giorno 9:
In mattinata andiamo a Hvitserkur, è un faraglione di origine basaltica, il suo nome (in islandese: camicia da notte bianca) deriva dal guano degli uccelli che ci nidificano. Ma secondo la leggenda si tratta di un troll pietrificato. I due fori alla base del faraglione lo fanno effettivamente assomigliare ad un drago che si abbevera.
Seconda tappa del giorno, una delle più belle e suggestive d'Islanda nonché l'ennesimo set de Il Trono di Spade: Kirkjufellsfoss.
Ci spostiamo nella spiaggia di Djupalonssandur. Qui, il 13 Marzo 1948 un peschereccio britannico "Epine GY 7" si scagliò sulle rocce di questa spiaggia, solo 5 persone su 19 sopravvissero. Oggi è ancora possibile passeggiare tra i rottami della nave.
Prossima tappa, le scogliere di Londrangar dove c'è un'incredibile quantità di uccelli che ci abitano.
Ceniamo e andiamo a dormire.
Giorno 10:
Tappa fotografica alla chiesetta nera Budakirkja, forse la più instagrammata d'Islanda.
Visita a Deildartunguhver, la sorgente d'acqua calda più grande d'Europa.
Li a fianco troviamo Staldrid Food Truck dov'è possibile mangiare un hot dog dentro la serra.
Dopo pranzo, per far divertire le bimbe, decidiamo di andare in una fattoria di capre: Haafell Goat Farm dov'è possibile entrare nel recinto con loro, coccolarle e prendere in braccio le caprette appena nate.
Consigliato anche il negozietto con prodotti tipici.
Dopo qualche ora ci spostiamo verso Hraunfossar e Barnafoss le nostre ultime cascate.
Torniamo verso Reykjavik, domani sarà il nostro ultimo giorno in questa meravigliosa terra.
E' un paese che consiglio di visitare almeno una volta nella vita, è straordinario.
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